Dai primi calci ai grandi traguardi

La storia del calcio a Gradisca comincia oltre un secolo fa. Era il 1909 quando un gruppo di giovani studenti dell’Istituto Magistrale decise di mettersi in gioco, dando vita a una vera passione calcistica. Ma con l’arrivo della guerra, tutto si ferma. Solo nel 1919, terminato il conflitto, gli stessi ragazzi si ritrovano e fondano ufficialmente la Società Itala Gradisca: un’associazione sportiva e culturale che, con le sue tante attività, avrebbe arricchito la vita della cittadina per decenni.

In quegli anni, il calcio diventa sempre più popolare in tutta la zona, e l’Itala si distingue presto tra le squadre locali. Nel 1921 conquista il secondo posto nel Torneo della Venezia Giulia e approda in Seconda Divisione Nazionale, l’equivalente della Serie C di oggi. L’esperienza tra i “grandi” dura poco, poiché i costi sono elevati, e così la squadra torna nei campionati locali, dove però non smette di crescere e far sognare i suoi tifosi.

Tra i giovani calciatori che si formano nell’Itala, spicca Gino Colaussi, destinato a entrare nella storia: dopo un passaggio alla Triestina, indossa la maglia azzurra dell’Italia, diventando uno dei protagonisti del Mondiale del 1938 con una doppietta in finale contro l’Ungheria.

Nel frattempo, nel 1932 nasce anche la sezione di pallacanestro, un’avventura che negli anni ‘40 e ‘50 porta Gradisca fino alla Serie A e al secondo posto nel campionato nazionale. Alcuni giocatori, come Achille Canna e Sergio Macoratti, rappresentano l’Italia con orgoglio in nazionale. La squadra di basket continua a giocare fino al 2007, e il sogno di riportarla in campo è sempre vivo all’ISM Gradisca.

Il calcio, intanto, attraversa momenti di rifondazione e di rinascita. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la Società Sportiva Itala rientra in campo nella Serie C dell’Alta Italia, e nel 1959, grazie a dirigenti appassionati come Amedeo Marizza e Renato Brancolini, la squadra rinasce con nuova forza. Per oltre quindici anni, milita nei campionati di Prima e Seconda Categoria, scrivendo un capitolo importante della storia sportiva di Gradisca e mantenendo viva la tradizione fino ad oggi.


La fusione e la scalata nel calcio regionale

Negli anni ’70, l’Itala di Gradisca vive momenti altalenanti: nel 1972/73 arriva in Prima Categoria e nel 1974/75 in Promozione, ma poco dopo è costretta a tornare in Seconda Categoria. Con tre squadre cittadine nei campionati dilettantistici – oltre all’Itala, ci sono anche la Torriana (vicina all’area cattolica) e la San Marco (squadra popolare del quartiere periferico) – mantenere alto il livello si fa sempre più difficile. Così, tra i dirigenti, nasce l’idea che unendo le forze si potrebbe riportare il calcio ai vertici locali.

Dopo anni di trattative, il 1° luglio 1978, la “socialista” Itala e la “rossa” San Marco trovano l’accordo per fondersi in un’unica squadra: l’Unione Sportiva Itala San Marco, con Gianpiero Paparella come primo presidente. La San Marco porta in dote il campo di San Valeriano, fondamentale per i giovani, mentre le partite della prima squadra si trasferiscono nel nuovo stadio di via dei Campi, dedicato a Gino Colaussi.

In campo, le soddisfazioni non tardano: nel 1985-86, guidata da Guido Clama, la squadra risale dalla Prima Categoria alla Promozione dopo un’entusiasmante vittoria nello spareggio contro l’Edile Adriatica. Nel 1987 si conclude la fusione, quando l’Itala San Marco incorpora anche la sezione calcio della Torriana. Nella stagione 1987-88 la squadra ottiene la salvezza in un drammatico spareggio contro il Portuale, tracciando la strada per una scalata memorabile.

Con i presidenti Italo Bressan e Silvano Lorenzon e l’aiuto del leggendario direttore sportivo Eros Luxich, l’Itala San Marco consolida il suo vivaio e, dopo ottimi piazzamenti, arriva in Eccellenza nel 1991-92. La squadra passa sei stagioni in questa categoria, ma il cammino richiede grandi sforzi economici e si arriva a un bivio: mantenere il livello o continuare a crescere?

Proprio in questo periodo, grazie a Bressan, Lorenzon e altri dirigenti come Franco Tommasini e Lucio Marega, nasce il torneo internazionale “Città di Gradisca”, dedicato al mitico Nereo Rocco. Questa competizione, oggi tra le più importanti in Italia dopo la Coppa Carnevale di Viareggio, continua ogni anno a portare il meglio del calcio giovanile mondiale a Gradisca, regalando visibilità e orgoglio alla cittadina e alla regione.


I successi dell’era Bonanno e l’ascesa nel calcio professionistico

Nel 1996, dopo alcune stagioni positive in Eccellenza, ma economicamente impegnative, i dirigenti Franco Tommasini ed Ettore Sciapeconi decidono di coinvolgere nuove energie nell’Itala San Marco. Il loro entusiasmo conquista l’architetto gradiscano Franco Bonanno, che rileva la guida della società da Giampiero La Torre. Con Bonanno, un manager esperto e innamorato dello sport cittadino, inizia una nuova era per il club, che sotto la sua gestione si trasformerà radicalmente, portando risultati eccezionali per una piccola cittadina di 6.000 abitanti. Insieme allo storico direttore sportivo Eros Luxich e a uno staff rinnovato, Bonanno riesce a trasformare l’Itala in un club modello.

Dopo una tranquilla stagione di salvezza con Claudio Sari in panchina, nel 1997-98 l’Itala San Marco ingaggia il tecnico Agostino Moretto, una delle menti più all’avanguardia della regione. Da subito il gruppo guidato da Bonanno, Luxich e Moretto conquista i piani alti della classifica. Con giocatori come Sandro Peroni, Emiliano Luxich, Manuel Zanier e Fabio Franti, la squadra raggiunge la Serie D nello spareggio contro la Sacilese, grazie alle reti di Ezio Pauletto e del giovane Gianluca Cecotti.

In Serie D, la squadra prosegue con serenità, riuscendo a salvarsi con facilità per tre stagioni. Nel 2001-2002 cambia la guida tecnica: arriva Giuliano Zoratti, allenatore di esperienza (370 partite tra i professionisti) che porta una mentalità vincente. Con una squadra rinforzata da talenti come Neto Pereira, Aldo Firicano e Pablo Bezombe, l’Itala San Marco sorprende tutti, concludendo l’era-Zoratti con un quarto e un settimo posto e risultando una delle migliori difese in Italia. Nel 2003-2005 torna Agostino Moretto, e la squadra combatte con determinazione, guadagnando due secondi posti consecutivi e arrivando ai play-off per la C2, anche se il sogno della promozione sfuma di poco.

Nella stagione 2005-2006, Massimo Pavanel prende le redini della squadra, ma a metà stagione Adriano Fedele subentra, portando una straordinaria rimonta fino a un punto dai play-off. Nel 2006-2007 Giuliano Zoratti ritorna in panchina e, con un settore giovanile in crescita e un caloroso seguito di tifosi, la squadra arriva al terzo posto e raggiunge i play-off interregionali, vincendo incredibilmente ai rigori contro la Sambonifacese grazie a una maratona di 31 tiri dal dischetto. L’Itala San Marco arriva così alla fase nazionale per la C2, sfidando squadre blasonate come Aversa Normanna e Siracusa, ma il sogno promozione rimane incompiuto. Nel frattempo, il capitano Sandro Peroni, bandiera del club, gioca la sua ultima stagione, concludendo una carriera da recordman di presenze biancoblù con 400 gare in 15 anni.

La stagione 2007-2008 segna la consacrazione della squadra: con Neto Pereira trascinatore, l’Itala San Marco vince il campionato e, dopo dieci anni in Serie D, il 20 aprile 2008 festeggia la storica promozione in C2. Partecipa anche alla poule scudetto della Serie D, eliminando squadre di spessore come Alessandria e Como, prima di fermarsi in semifinale contro il Cosenza. Il settore giovanile, nel frattempo, raggiunge traguardi di prestigio con tre semifinali nazionali per i Giovanissimi (2003, 2009 e 2010) e una vittoria per gli Juniores nel campionato Interregionale del 2008.

Nel 2008, la società si trasforma in Srl come richiesto dai regolamenti federali, completando il passaggio al professionismo. In Serie C2, l’Itala San Marco si distingue per due stagioni (2008-2009 e 2009-2010) ottenendo rispettivamente il settimo e nono posto, senza mai rischiare la retrocessione e persino sfiorando il quarto posto. Nel frattempo, il nuovo stadio “Gino Colaussi” diventa un modello in Italia: è il primo impianto senza barriere tra campo e tribune nel calcio professionistico e ospita persino partite della Nazionale.

Nell’estate 2010, però, dopo quindici anni di sacrifici e successi, Bonanno e la sua famiglia decidono di lasciare il professionismo. La società viene rifondata come ISM Gradisca nel luglio 2010, con l’obiettivo di proseguire la prestigiosa storia iniziata nel 1919 e mantenere vivo lo spirito e il legame con il territorio. Bonanno, sempre legato al club, rimane il primo tifoso e punto di riferimento della rinata ISM Gradisca.


Una nuova avventura

Con la rifondazione del 2010, l’Itala San Marco riparte grazie all’impegno dell’ex patron Franco Bonanno, del direttore sportivo Eros Luxich e del tecnico Giuliano Zoratti. In tempi record, i tre riescono a costruire una squadra che può competere subito ai vertici del campionato. Massimo Chiussi, storico responsabile del settore giovanile e della sezione pallacanestro, viene nominato presidente della nuova ISM Gradisca. Grazie alla continuità e alla solidità del gruppo, la squadra conquista la promozione dall’Eccellenza alla Serie D appena un anno dopo la rifondazione. Decisivi sono stati i ritorni dei veterani biancoblù (come Federico Godeas e Manuel Zanier), l’arrivo di nuovi talenti come il fantasista Sandro Andreolla, e la crescita di giovani promettenti come il “bomberino” Simone Lius Della Pietà. La stagione successiva, il gruppo viene confermato in Serie D, affidato ancora all’esperienza di Zoratti, con una squadra dalla media età di soli 20 anni.

Nel settembre 2011, Franco Tonon succede a Chiussi alla presidenza, affiancato dal main sponsor Antonio Sangiovanni. Tuttavia, la giovane squadra soffre, e al termine della stagione retrocede in Eccellenza. Finisce così l’era di Zoratti sulla panchina gradiscana, e arriva Fabio Franti, ex difensore dell’Itala San Marco, che nella stagione 2012-2013 assicura una tranquilla salvezza e l’anno seguente vince i play-out contro il San Luigi. Nel novembre 2014, Marco Rossi subentra a Franti, assicurando un’ulteriore salvezza, mentre a fine 2015 la squadra viene affidata a Luca Lugnan. Con Lugnan l’ISM chiude penultima ma vince i playout, mantenendo la categoria per il quarto anno di fila. La stagione successiva, però, i gradiscani chiudono all’ultimo posto, retrocedendo in Promozione dopo 26 anni.

Nel 2018, dopo poche settimane di gestione affidata a Furio Corosu, la panchina torna a Giuliano Zoratti, figura storica del club. Nel 2019, Sergio Comisso gli subentra, ma l’ISM retrocede in Prima Categoria dopo 34 anni. La pandemia segna la stagione successiva, guidata da Paolo D’Odorico fino alla sospensione. Nel 2020, Paolo Lazzeri diventa presidente e la squadra vive numerosi cambi in panchina fino alla stagione 2022-2023, quando retrocede in Seconda Categoria.

Nel giugno 2023 l’imprenditore Stefano Forte assume la presidenza, portando alla guida tecnica Giorgio Buso, poi sostituito da Andrea Gallas. Purtroppo, la squadra chiude la stagione al decimo posto, e, a causa della ristrutturazione dei campionati, retrocede in Terza Categoria. Per la stagione 2024-2025, la panchina è affidata a Ciro Grimaldi, con la speranza di una nuova risalita.

Testo a cura di Luigi Murciano